Onorevoli Colleghi! - Il settore del noleggio di videocassette vive una grave crisi, causata dalla mancanza di un adeguato rapporto contrattuale fra le case distributrici di pellicole cinematografiche e i gestori di videoteche, in un comparto caratterizzato da un quasi monopolio che, di conseguenza, ne limita fortemente la libera concorrenza.
      Le società di distribuzione di film (alcune di esse sono major che operano a livello planetario detenendo il più vasto volume di diritti sulle pellicole) occupano, infatti, una posizione di monopolio sul mercato in quanto, di volta in volta, si trovano ad essere le uniche fornitrici di quei prodotti che costituiscono l'oggetto dell'attività di videonoleggio. Esse detengono il diritto di distribuire e di commercializzare un film di successo e sono in grado di imporre unilateralmente le proprie condizioni (prezzo, modi e tempi di distribuzione) mediante pseudocontratti (lettere di commissione), ai gestori di videoteche che, per «rimanere sul mercato», sono costretti ad accettarne il contenuto.
      Queste aziende stabiliscono il prezzo del film inserendolo talvolta in pacchetti di pellicole cinematografiche che, oltre al film di successo, ne contengono altri assolutamente sconosciuti e di difficile commercializzazione. È ovvio che i gestori di videoteche, per continuare a garantire ai propri clienti le ultime novità del mercato, sono costretti a subire e ad acquistare tutto il pacchetto loro «proposto».
      La condizione più vessatoria a cui i gestori di videoteche devono sottostare è rappresentata dal fatto che le major stabiliscono, a loro discrezione, la durata di quel periodo di tempo «protetto» intercorrente tra l'uscita del film a noleggio in videoteca e l'uscita dello stesso film nel circuito televisivo, in tutte le sue forme (tv pubblica e privata; tv satellitare; pay tv; video on demand; tv via cavo e tutte le altre forme di trasmissione rese possibili dal progresso tecnologico nel settore delle telecomunicazioni), cosiddetta «window»; si tratta di una finestra temporale tra l'uscita del film a noleggio nelle videoteche e l'uscita nel circuito televisivo pubblico e

 

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privato: con sempre maggiore frequenza accade che la durata di questo periodo è talmente ridotta da rivelarsi assolutamente penalizzante per i gestori di videoteche, per i quali diventa impossibile ammortizzare l'elevato costo di acquisto del film.
      Questa «tecnica», peraltro, penalizza fortemente il prodotto italiano meno conosciuto e quindi meno richiesto dalla clientela, per cui questi film (che per essere ammortizzati devono essere consigliati e spinti dal gestore) necessitano di una window molto più lunga rispetto al film americano, maggiormente pubblicizzato dalle major, altrimenti le videoteche si vedrebbero costrette a non acquistare film italiani, poiché si produrrebbe un sicuro danno economico al punto vendita, oltreché una evidente limitazione alle possibili scelte cinematografiche del consumatore.
      Accade, sovente, che il film, dopo essere stato venduto ai gestori, sia trasmesso contemporaneamente, o addirittura «prima», dalle pay-tv. Si può immaginare il danno che questo comportamento crea alle videoteche che hanno pagato quel film 70-80 euro più l'IVA, senza avere la possibilità di far fruttare, attraverso il noleggio, l'acquisto del film stesso; con l'avvento della televisione satellitare, caratterizzata dall'assenza quasi assoluta di un quadro minimo di regole, infatti, la situazione può sicuramente arrecare danno alle videoteche, ma, in assenza di indirizzi nuovi, si produrrebbe un'evidente penalizzazione anche per tutti gli utenti che non dispongono delle nuove tecnologie satellitari.
      Occorre poi aggiungere che i film, che in genere costano ai gestori di videoteche ben 77,50 euro, sono venduti dalle major nel normale circuito commerciale (grande e media distribuzione organizzata) a soli 13-18 euro e nelle edicole a meno di 10 euro oppure come omaggi, allegati a periodici e riviste, dopo un brevissimo lasso di tempo dall'uscita in noleggio.
      Non si deve trascurare che il settore dell'homevideo legato al noleggio riguarda circa 5.000 attività commerciali (di cui circa 3.000 videoteche specializzate) e con il conseguente coinvolgimento di decine di migliaia di persone interessate tra imprenditori, dipendenti e familiari.
      Un'armonizzazione dei rapporti e della gestione dei prodotti potrebbe elevare i circa 250 milioni di euro di fatturato annuo legato al noleggio (su un totale generale di oltre 500 milioni di euro), a cifre ben più alte, ponendo tra l'altro, le condizioni per la creazione di ulteriori posti di lavoro.
      Dal quadro evidenziato risulta evidente come i gestori di videoteche non abbiano, di fatto, alcun potere nel rapporto contrattuale con le grandi società di distribuzione e che, in quanto contraenti deboli, non possano far altro che sottostare alle condizioni vessatorie loro imposte nell'assoluta mancanza di rispetto delle più elementari norme di correttezza commerciale.
      La presente proposta di legge si pone quindi l'obiettivo di fissare le regole all'interno delle quali deve svolgersi la libera contrattazione delle parti, sulla base della considerazione che è fondamentale stabilire regole di reciprocità commerciale ed evitare che si realizzino, nel rapporto contrattuale, situazioni di alterazione dell'uguaglianza delle parti e, di conseguenza, della concorrenza.
 

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